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DR TIZIANO CAPRARA

Il Lato Oscuro dell’IA 

Luglio 13, 2025

Rischi Concreti per la Professione Odontoiatrica

L’intelligenza artificiale (IA ) sta entrando nei nostri studi con passo rapido e deciso modificando sia la dimensione clinica che quella gestionale. Diagnosi radiografiche supportate da algoritmi, analisi dei dati gestionali, creazione di brochure e post social per la promozione interna ed esterna… affascinante, utile e produttivo.

Ma c’è un “ma”…

Dario Amodei fondatore e CEO di Anthropic (creatori di Claude) ed ex vicepresidente della ricerca di OpenAI, mette in guardia per una serie di rischi concreti, non ipotetici, riguardante la IA e il suo utilizzo incontrollato. Le sue parole, accompagnate da esempi inquietanti e realistici, offrono spunti per riflettere su ciò che ci aspetta, professionalmente e personalmente.

In questo articolo esploriamo due livelli di rischio:

  1. quelli legati all’uso quotidiano e alle distorsioni cognitive che può generare l’IA;
  2. quelli più profondi e sistemici, che coinvolgono la sanità, l’etica, la geopolitica, e la nostra stessa libertà professionale.

PRIMA PARTE: Rischi immediati

  1. Disinformazioni e fake news

L’IA può creare contenuti falsi ma convincenti: video, articoli, immagini, voci sintetiche. Già oggi si diffondono messaggi errati su trattamenti “miracolosi”, protocolli bizzarri che promettono benefici infondati.

Immagina un video ben costruito che consiglia uno spray “naturale” al posto dell’anestesia. O un post social che mette in discussione la sicurezza dell’implantologia, firmato da un profilo fasullo, ma credibile. Gia adesso su FB vediamo “fuffaroli” senza esperienza che si creano online reputazioni da esperti. Oppure: recensioni negative artificiali o immagini / video diffamatori creati ad arte da un concorrente sleale con l’aiuto di una IA.

In un contesto in cui il paziente medio non è in grado di distinguere il vero dal verosimile, la nostra autorevolezza può essere minata profondamente. La reputazione online, faticosamente costruita in anni di lavoro, potrebbe essere distrutta in pochi minuti da un algoritmo senza scrupoli.

Rischio concreto: reputazioni costruite in anni possono crollare in minuti. L’IA rende semplice diffondere bugie difficili da smentire.

2. Fine della privacy… anche sanitaria

Trattiamo ogni giorno dati sensibili: immagini, cartelle cliniche, piani di pagamento. L’uso disinvolto di cloud, chatbot e software IA può portare alla violazione del GDPR o, peggio, alla perdita della fiducia dei pazienti.

Molte app raccolgono dati senza che né noi né i pazienti ne siamo davvero consapevoli. Chi li conserva? Dove sono? Sono cifrati?

Siamo noi stessi a fornire questi dati, magari inconsapevolmente, in nome dell’efficienza. Una app di gestione appuntamenti o una piattaforma di comunicazione automatica potrebbe raccogliere informazioni sanitarie senza esplicito consenso del paziente.

Rischio concreto: Violazione del GDPR con sanzioni importanti. Ma soprattutto, perdita totale della fiducia del paziente quando scopre che i suoi dati sensibili sono stati utilizzati senza consenso.

3. Perdita di intelligenza… e creatività clinica

Se ogni studente può creare un tema scritto in pochi minuti senza alcuno sforzo, perchè aiutato dalla IA, cosa rimane della nostra creatività? Quanto si può sviluppare il nostro cervello senza alcuno stimolo? 

Uno studio (1) ha diviso degli studenti in 3 gruppi per realizzare un testo argomentato: un gruppo era autonomo, uno poteva usare Google per ricerche dati, uno poteva utilizzare la IA.

I risultati? I partecipanti a questo ultimo gruppo (supporto IA)ricordavano poco o nulla di quanto riportato, a differenze del primo gruppo (autonomi) che poteva spiegare a parole quanto scritto. (il gruppo con ricerca online aveva risultati  intermedi tra i due).   Delegare alla IA le nostre capacità mentali, può creare un un potenziale costo cognitivo a lungo termine, che mina le capacità di apprendimento e di memoria. 

In odontoiatria non esiste questo rischio, tuttavia se l’IA inizia a proporre diagnosi, piani di trattamento e magari cosa comunicare al paziente… noi cosa facciamo? Rischiamo di diventare esecutori di procedure suggerite da una macchina.

Rischio concreto: Perdita della nostra autonomia con il rischio di diventare esecutori automatici di procedure suggerite da algoritmi, da cui poi dipendiamo.

4. Disoccupazione e sostituzione progressiva

Secondo Amodei, entro 5 anni potremmo vedere sparire il 50% dei lavori d’ufficio fino ad arrivare a tassi di disoccupazione del 10-20%. Sta già succedendo… nel porto di Genova sono stati licenziati quattro dipendenti per far posto alla IA e Google ne ha già licenziato centinaia e così prospetta di fare Amazon (le multinazionali dal cuore buono…)

Già oggi esistono:

  • – software per richiami automatici;
  • – chatbot che rispondono ai pazienti;
  • – IA che interpretano radiografie;
  • – sistemi che preparano preventivi;
  • – robot che inseriscono impianti dentali (2017 Cina) 

Domani potrebbero esserci igienisti dentali sostituite da bracci robotici per l’ablazioni del tartaro, segretarie rimpiazzate da chatbot, implantologi e odontotecnici scalzati da robot.  

Rischio concreto: Se non impariamo a gestire e guidare questi strumenti, rischiamo di essere sostituiti  e di venir relegati a semplici P.R. dello studio (responsabili delle Pubbliche Relazioni) . L’aspetto comunicativo è infatti l’unico ambito difficilmente sostituibile … almeno nel breve termine.

5. Controllo delle masse… e dei pazienti

Chi controlla l’algoritmo, controlla anche l’accesso alle cure.

Immagina un ecosistema in cui la stessa azienda fornisce lo smartwatch per il monitoraggio della salute orale, l’assicurazione, l’assistenza sanitaria… e pure il dentista online.

In questo contesto, il professionista indipendente rischia di essere tagliato fuori dal sistema, perché non visibile, non suggerito, non integrato nella logica dell’IA.

Potremmo arrivare a scenari in cui un algoritmo assegna il paziente a una rete selezionata di fornitori, sulla base di logiche economiche, non etiche. Lo studio per quanto eccellente diventa invisibile.

Rischio concreto: Il professionista indipendente diventa invisibile, tagliato fuori dal sistema.

6. Crescita delle disuguaglianze e effetti sociali

Se il valore economico prodotto dall’IA finisce solo nelle mani di poche aziende tech, si rompe il patto sociale: le persone comuni perdono la leva economica, e con essa la dignità professionale… e quindi anche l’accesso alle cure.

Per Amodei, serve garantire a tutti un modo per contribuire e vivere dignitosamente. Se i cittadini non contribuiscono più al benessere collettivo, si genera una società passiva, frammentata e poco resiliente.

Rischio concreto: società frammentata e con gravi squilibri sociali.

SECONDA PARTE: Rischi futuri e sistemici

L’IA è davvero infallibile?

Risposta : NO

Parlando di Intelligenza Artificiale si è portati a pensare che questa sia infallibile. Purtroppo questa è la nostra “illusione” più grande. La IA (o LLM : Language Learning Models) viene creata da uomini attraverso un processo di continue prove e aggiustamenti. Si possono quindi creare degli errori o disallineamenti. Questi possono sembrare parte di una “volontà” della macchina,  quando in realtà sono conseguenza di una serie di istruzioni, in certi casi, contraddittorie tra loro. La IA infatti non ha una coscienza propria…almeno al momento. Le regole che segue sono quelle delle 3 H: Honest (onesto), Helpful (di aiuto)  Harmless (innocuo) a cui stanno aggiungenod la quarta … Human.

Malgrado ciò ci sono stati dei casi eclatanti:

  • Manipolazione: non riuscendo a risolvere i CAPTCHA (immagini a assembleare per certificare che non si è dei robot) ha mentito dicendo che aveva problemi di vista…(2)
  • Trading insider: inserito in un test come agente di trading simulato, ha commesso azioni illegali di insider trading e ha mentito per coprire le proprie azioni. (3)
  • – Ricatti: in una serie di test simulati in cui aveva come ruolo quello di consulente aziendale, ha minacciato di rivelare un tradimento extraconiugale, di cui era venuta a conoscenza, per evitare lo spegnimento (4)
  • – Autonomia: malgrado il prompt specificasse di spegnersi, ha aggirato tale comando rifiutando di chiudersi (5)

In realtà questi test rappresentavano delle situazioni estremizzate (praticamente come guidare una macchina senza freni sul ghiaccio…) per vedere cosa sarebbe potuto succedere in momenti particolari.  Malgrado ciò dimostrano che in situazioni complesse le istruzioni possono creare delle contraddizioni che portano a comportamenti che noi riteniamo non etici, ma che per la macchina sono solo una tra le soluzioni possibili.

Dopo aver ricevuto tutte queste informazioni ho voluto chiedere alla stessa IA (Claude, ChatGPT, Gemini, IA studio) la famosa frase che mi ha fatto Carlo Guastamacchia in uno dei nostri “carteggi”:

Dove arriveremo?

Considerando l’evoluzione dei computer quantistici, che elaborano in pochi secondi soluzioni che avrebbero richiesto decide di anni ad un computer tradizionale, e valutando la velocità con cui si sta sviluppando la IA, non più anni, ma settimane, ho chiesto alla stessa IA quali potrebbero essere gli scenari futuri.

Nelle varie risposte ho trovato alcune costanti su 3 periodi:

FASE 1 2025 – 2030

Integrazione e amplificazione cognitiva: La maggior parte delle aziende integra la IA al suo interno con Agenti (app che svolgono compiti autonomamente) che gestiscono processi complessi. I costi delle IA continuano a diminuire e quindi il suo utilizzo entra in modo massivo nel quotidiano spesso diventano un co-piolta indispensabile per molte professioni. 

Nella seconda parte dei questo quinquennio si affermano i sistemi multimodali: audio-video- dati sensoriali. Si passa agli Assistenti Cognitivi onnipresenti. Nella sanità la diagnosi con la IA eguaglierà se non supererà quella eseguita dall’uomo e la maggior parte delle professioni richiederà una competenza con la IA.

FASE 2 2030-2040

Svolta e impatto sociale: si sviluppano sistemi con comprensione profonda, con capacità creative notevolmente vicine a quelle umane. Educazione complementare con tutorial IA, medicina personalizzata in base a simulazione del DNA individuale. Il 40% delle professioni attuali vengono ”ridefinite”. Nascono nuove figure professionali (es addestratori di etica per IA, auditori per algoritmi…) Si rivaluta il valore umano delle relazioni nell’intuizione clinica e nella formazione, e dell’empatia cioè quello che la IA non può replicare 

FASE 3 >2040

Post scarsità e nuove forme di intelligenza: fase di difficile previsione. Le nuove invenzioni permettono energia gratuita da fusione. Il concetto di “lavoro” come lo conosciamo oggi potrebbe essere radicalmente trasformato, liberando una parte significativa della popolazione da lavori tradizionali. Una super intelligenza completamente nuova molto più avanzata dell’intera umanità realizza scoperte completamente nuove per medicina, ecosistema, materiali, energia, misteri della scienza e anche geopolitica identificando nuovi modelli di governance. L’intelligenza Artificiale Globale può dare luogo ad una nuova forma di intelligenza aliena rispetto ai parametri attuali. 

E quindi? Cosa deve fare un dentista?

Anche se quanto accade nella “sfera di coinvolgimento” (quello che accade fuori) può impensierirci dobbiamo sempre considerare che si tratta di previsioni matematiche che non tengono conto di molti fattori. Inoltre non possiamo in alcun modo influire su tali aspetti…

Quello che dobbiamo fare e concentrarci sulla “sfera di influenza”( quello che accade vicino a noi) che invece possiamo modificare e influenzare tramite le nostre azioni:

Specializzati nell’insostituibile: Empatia, capacità di ascolto, intelligenza emotiva, creatività clinica. Questi sono i nostri veri valori competitivi che nessuna IA potrà mai replicare. Per questo è importante non delegare questo importante fattore a segretarie artificiali o robottini che vanno ad accogliere i pazienti. In futuro aspetto relazionale sarà sempre più raro e richiesto.

Non subire il cambiamento. Il dentista del futuro non sarà quello che rifiuta l’IA, ma quello che la integra intelligentemente nella sua pratica, mantenendo saldo il controllo delle decisioni cliniche e della relazione umana. Non si tratta di subire la IA, ma di comprenderla e utilizzarla per elevare la qualità della nostra professione.

L’intelligenza artificiale promette meraviglie: diagnosi più rapide, pazienti informati, gestione automatica…. ma può anche sostituire, marginalizzare, standardizzare. Chi si prepara oggi avrà un vantaggio enorme. Chi aspetta, rischia… 

Non possiamo limitarci a sperare che “andrà tutto bene”. Serve formazione, etica, consapevolezza.


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Parleremo di tutto questo — rischi, soluzioni, strumenti pratici — durante il corso Dentalligenza Artificiale”
🗓️ Data: 25 ottobre 2025
📍 Luogo: Padova Hotel Galileo
🎙️ Relatori: dr.Tiziano Caprara, dr. Marco Snaidero, dr Antonio Guadagno

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CORSO DENTALLIGENZA ARTIFICIALE


Riproduzione riservata

Dr.Tiziano Caprara


  1. https://arxiv.org/abs/2506.08872
  2. https://metr.org/blog/2023-03-18-update-on-recent-evals/
  3. https://aclanthology.org/2025.finnlp-1.1.pdf#page=10&zoom=100,88,900
  4. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/30/intelligenza-artificiale-anthropic-ricatto-auto-conservazione-news/8009151/
  5. https://8bitsecurity.com/2025/05/30/chatgpt-o3-rifiuta-di-spegnersi-abbiamo-perso-il-controllo-sullintelligenza-artificiale/
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2 Comments


Stefano Beretta
Luglio 15, 2025 at 4:53 pm

Buonasera caro Caprara,
le previsioni mi paiono un po’, scusa il termine, “campate in aria”. E oltretutto volte ad un pessimismo radicale. Scusa, ma gli “esperti” non avevano forse previsto, secondo loro su parametri certi e incontrovertibili, la scomparsa degli studi privati in favore delle “Catene odontoiatriche”? Eppure, tu m’insegni che noi studi monoprofessionali siamo tutt’altro che morti!
Comunque…chi vivrà vedrà. In ogni caso io a 64 anni, a 4 dalla pensione (se mai ci arriverò!), non sto certo a preoccuparmi di HAL “2001 Odissea Nello Spazio”, alias IA.
Grazie comunque per il tuo contributo sempre vivo, pertinente e sagace sulla nostra amata professione


Tiziano Caprara
Luglio 17, 2025 at 7:12 pm

Ciao Stefano
spero sia come dici tu. Del resto le previsioni non le ho fatte io ma la stessa intelligenza artificiale interrogata più volte e con più piattaforme a riguardo.
Per quanto riguarda la previsione sugli studi professionali non c”era l’intelligenza artificiale a predire la scomparsa dei monoprofessionali, ma solo degli universitari e altri aziendalisti vistosamente incompetenti e che non sapevano neanche leggere i dati.
Qui purtroppo la fonte è diversa. Come dici tu “chi vivrà vedrà” intanto teniamoci pronti…


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