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DR TIZIANO CAPRARA

La relazione scritta: l’alleata nascosta dell’igiene dentale

Settembre 7, 2025

La tua igienista ha appena terminato una lunga seduta di igiene: ha rimosso tartaro, placca, spiegato per filo e per segno come usare lo spazzolino e il filo… si è anche presa il tempo (pur essendo in ritardo) per illustrare le manovre domiciliari.

Il paziente la guarda, annuisce, ma la sensazione è che stia pensando a tutt’altro: la spesa da fare, il sapore un po’ strano che sente in bocca, la nuova sensibilità dei denti. Morale: delle spiegazioni rimane solo un indistinto “bla bla bla…”.

Non succede sempre, certo. Ma quando succede, il rischio è che gran parte dell’impegno comunicativo svanisca.

Perché una relazione scritta fa la differenza

Dopo la fase di preparazione iniziale, dopo le sedute di igiene e di levigatura radicolare, a distanza di qualche mese arriva il momento della rivalutazione. È lì che decidiamo se il paziente dovrà continuare con richiami frequenti o se invece sarà necessario un intervento chirurgico con lembi di accesso.

In questa fase, una relazione scritta e personalizzata da consegnare al paziente può diventare un alleato potentissimo:

  • rafforza e completa le spiegazioni verbali, spesso dimenticate;
  • aiuta il paziente a comprendere meglio la propria situazione e i motivi di eventuali richiami ravvicinati;
  • riduce le obiezioni di fronte a indicazioni più impegnative, come la chirurgia parodontale.

Una brochure generica non basta: il paziente vuole sapere di sé, della sua bocca, del suo percorso.

Dove ci viene in aiuto l’Intelligenza Artificiale

Scrivere una pagina personalizzata per ogni paziente richiederebbe tempo e risorse improponibili nella routine quotidiana.
Ma oggi la tecnologia ci dà una mano:

  • Con pochi dati clinici (sondaggi, percentuali di placca e sanguinamento, numero di sedute eseguite, note e consigli dell’igienista), un sistema di IA può generare in pochi minuti un testo chiaro e su misura. 
  • Il paziente riceve così un documento semplice e personalizzato che gli spiega i progressi, i problemi ancora presenti e i prossimi passi da compiere, ottenendo una maggiore consapevolezza, meno obiezioni e una migliore adesione al piano terapeutico.
  • Tempistica ed esecuzione: possiamo dettare alla IA un semplice testo di quello che abbiamo rinvenuto ad esempio ” Ho visitato un paziente che dopo la levigatura radicolare e il controllo semestrale presenta ancora delle tasche di 7 mm a livello del 17 e del 26. Quindi consigliamo in questo caso di intervenire con un lembo di accesso. Nel caso non si voglia aderire a questa terapia possiamo anche continuare con un sistema trimestrale di levigatura radicolare, tuttavia non diamo garanzie sul miglioramento della situazione. ti allego il sondaggio in un file pdf”. Il tutto richiede spesso neanche un minuto.
  • Risultato: quello che otterremo in tempo reale è la relazione per il paziente che ci avrebbe richiesto molto tempo se avessimo dovuto realizzarla “a mano”. Alleghiamo la rispota ottenuta dopo l’esempio sopracitato:

Gentile Signora / Signore, durante la recente visita di controllo parodontale, successiva alla terapia di levigatura radicolare e al richiamo semestrale, abbiamo rilevato la persistenza di tasche parodontali profonde di 7 mm in corrispondenza dei denti 17 e 26, ossia i molari superiori di destra e sinistra. Questi valori indicano una profonda compromissione del supporto osseo in quelle aree, e suggeriscono che l’infiammazione gengivale è ancora attiva in quei siti, nonostante le terapie già effettuate.

Quando una tasca supera i 5-6 mm, come in questo caso, il rischio che i batteri patogeni penetrino in profondità e distruggano ulteriormente il tessuto osseo è molto elevato. Inoltre, le manovre quotidiane di igiene orale, per quanto accurate, non riescono a raggiungere in profondità queste zone, rendendo impossibile il controllo dell’infezione con i soli strumenti domiciliari.

Per questi motivi, la terapia più indicata in questo momento è il cosiddetto “lembo di accesso”, una procedura chirurgica mini-invasiva che consente di sollevare delicatamente la gengiva per visualizzare e trattare direttamente le radici infette. Questo intervento consente:

  1. Una pulizia molto più accurata delle superfici radicolari;
  2. L’eventuale rimozione di tessuto infiammato non più rigenerabile;
  3. In alcuni casi, la possibilità di interventi rigenerativi ossei.

L’obiettivo è bloccare la progressione della parodontite e stabilizzare la condizione dei denti compromessi.

Capisco perfettamente che l’idea di un intervento chirurgico possa destare qualche preoccupazione. Per questo, se preferisse evitare per il momento la chirurgia, è comunque possibile adottare un protocollo di levigatura radicolare ripetuta ogni tre mesi, focalizzandosi in modo mirato sulle zone più critiche. Tuttavia, è importante sapere che non possiamo garantire il successo di questo approccio conservativo, specialmente in presenza di tasche così profonde.

Indipendentemente dalla decisione che prenderà, il mantenimento domiciliare è fondamentale. In base alla sua situazione clinica, le consiglio di:

  1. Utilizzare quotidianamente uno spazzolino elettrico sonico, per un’igiene più profonda e uniforme;
  2. Impiegare scovolini interdentali, scelti su misura per i suoi spazi, per una pulizia efficace tra i denti;
  3. Integrare, se indicato, il filo interdentale o il superfloss in zone specifiche;
  4. In alcuni casi, può essere utile l’uso ciclico di un collutorio antisettico (es. clorexidina), solo su indicazione dello specialista.

Durante le sedute di igiene professionale continueremo a utilizzare la tecnica GBT (Guided Biofilm Therapy), che ci permette di rimuovere il biofilm batterico in modo delicato ma estremamente efficace, grazie all’impiego di polveri lucidanti ad alta precisione. Questo sistema è particolarmente utile in presenza di impianti, recessioni gengivali, o denti sensibili.

Infine, vorrei ricordarle che la parodontite è una malattia cronica: purtroppo tende a peggiorare nel tempo se non mantenuta sotto controllo con regolarità. Proprio per questo è essenziale un piano di monitoraggio personalizzato e costante, che può includere, quando necessario, anche rivalutazioni specialistiche per decidere insieme i prossimi passi.

Resto a disposizione per chiarimenti o approfondimenti, con l’obiettivo comune di preservare la salute e la funzionalità del suo sorriso nel lungo termine.

Un cordiale saluto,

[Il tuo nome]
Igienista Dentale

Conclusione

La comunicazione con i nostri pazienti non può limitarsi a spiegazioni orali spesso dimenticate. Un testo scritto, semplice e personalizzato, fa la differenza nella motivazione e nell’adesione terapeutica. E oggi, grazie all’IA, questo strumento non è più un obiettivo irrealizzabile, ma un aiuto concreto e quotidiano.

Di questi e altri strumenti pratici parleremo insieme al corso del 25 ottobre a Padova al corso Dentalligenza Artificiale . In particolare valuteremo in diretta come effettuare tali semplici esercizi.
Per informazioni scrivi un messaggio : 392 6468655 o una mail a: tizianocaprara@gmail.com

A presto…

dr.Tiziano Caprara

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