Più di 10 anni fa andai a trovare Fabrizio Montagna a Sommacampagna. Per chi non lo conoscesse era un collega vulcanico, pieno di energie. Aveva scritto moltissimi libri inoltre gestiva più studi e aveva una famiglia felice. Mi ricordo quando lo invitai a parlare a un mio corso nel 2011. Era un piacere ascoltarlo, non solo per la sua coinvolgente esposizione, ma anche per le esilaranti e brillanti battute con cui infarciva il suo discorso.
Come dicevo andai a trovarlo per chiedere alcune informazioni e anche perchè per me era un piacere poter dialogare con lui.
All’ultimo incontro però trovai una persona diversa. Eravamo seduti insieme in un bar e lui mi raccontò che i suoi figli (quasi tutti dentisti) ormai avevano i propri studi e il proprio ambito familiare; la moglie, di cui era innamorato, era dirigente di una importante scuola e lui gestiva uno degli studi, il più grande.
Realizzare tutto questo lo aveva reso soddisfatto, ma adesso che aveva raggiunto i propri obiettivi provava un senso di vuoto che lo sorprendeva su cui si faceva varie domande.
E’ un sensazione che mi riportano anche altri colleghi.
Viviamo di obiettivi sempre nuovi e diversi. Dobbiamo finire la scuola, ci laureiamo, creiamo il nostro nuovo studio, ci sposiamo, mettiamo su famiglia, ci dedichiamo allo sviluppo della professione e poi …. con il tempo gli obiettivi ci appaiono sempre uguali.
Questo è il momento più grave per una persona. Siamo essere teleologici, cioè siamo sempre orientati ad un obiettivo e se non abbiamo più nessun traguardo o quelli che ci siamo prefissati non sono più così motivanti c’è il rischio di perdere quell’interesse reale verso le giornate che viviamo.
Nel libro “Il dentista tra lavoro e vita” circa 20 anni fa scrissi “gli obiettivi creano la felicità nella strada per raggiungerli” ed è vero, assolutamente. Noi viviamo spinti da flussi ormonali che condizionano i nostri comportamenti. Le sostanze interessate in questo processo sono molte, ma la dopamina è senz’altro tra le più importanti.
Alcuni esperimenti su animali hanno notato che togliendo la dopamina ad un topo, questo perdeva interesse per tutto (cibo, gioco, sesso) e si lasciava lentamente morire. Era infatti la dopamina a creare quel desiderio che stimolava il comportamento. Mancando questa il desiderio spariva e di conseguenza anche l’azione.
Ogni nostro comportamento è mosso dal desiderio e ogni desiderio è collegato alla dopamina.
Questo neurotrasmettitore però non viene rilasciato solo quando abbiamo raggiunto un determinato risultato o effettuato una certo comportamento, ma anche quando “pregustiamo” il risultato stesso. Praticamente il desiderare qualcosa crea già un flusso di dopamina che è ciò che ci spinge ad ottenere il fine del nostro desiderio.
Per tale motivo è così importante avere degli obiettivi interessanti, perchè il fatto stesso di desiderare qualcosa ci motiva, attivando dei flussi ormonali.
L’obiettivo deve essere qualcosa che ci da effettivamente piacere. La finale di coppa per uno che non ama il calcio non stimola alcun desiderio. Anche l’acquisto di una Ferrari può lasciare indifferenti molte persone che non sono interessate alle automobili.
L’obiettivo deve essere qualcosa che ci interessa profondamente. Deve anche essere un progetto a lungo termine perchè l’acquisto di un oggetto facilmente raggiungibile esaurirebbe subito la sua funzione motivante.
Nel libro Dentista Zen ho specificato questo aspetto descrivendo le fasi della professione, come un processo in cui si integrano gli obiettivi motivazionali.
La prima FASE è quella della PRODUZIONE in cui il dentista cerca di produrre il più possibile spesso trascurando l’aspetto gestionale. In questa fase il collega si stressa molto e alla fine si rende conto che lavorare tanto significa solo lavorare tanto… Qui il dentista è più motivato dal “bisogno” che da un obiettivo interessante a lungo termine.
La seconda FASE è quella della GESTIONE in cui il collega non solo lavora, ma guarda quello che fa, iniziando a gestire tempo, denaro e persone. In questa fase il collega è più tranquillo e anche guadagna di più. Tuttavia nel lungo termine tutto diventa uguale e alla fine si domanda “è tutto qui?” E’ in questa fase che ci si può accorgere alla lunga di essere un “morto che lavora” nel senso di fare sempre le stesse cose senza uno scopo ultimo.
A questo punto la soluzione è passare alla terza FASE la più profonda, quella della VISIONE. In questa fase va riscoperto l’IKIGAI ovvero il vero perchè di tutto il nostro impegno. Va chiarita la visione che ci motiva ogni giorno. Può essere la creazione di un importante progetto (mondo esterno) oppure la realizzazione di un cambiamento personale (mondo interno). Deve essere qualcosa che ci motivi e soprattutto che sia sempre nuovo.
In caso contrario l’obiettivo si trasforma in un’abitudine che però è una cosa diversa.
Scoprire l’IKIGAi non è semplice. Nel libro Dentista Zen ho scritto alcuni suggerimenti a riguardo.
Ad esempio per capire effettivamente cosa vogliamo, possiamo farci delle domande particolari.
Se il nostro obiettivo è creare uno studio più grande, proviamo a immaginare di averlo già realizzato e chiediamoci: “E adesso che l’ho realizzato che cosa cosa voglio?”
Magari qualcuno potrà pensare di guadagnare una certa quantità di denaro. Immaginiamo quindi di aver già realizzato anche questo e chiediamoci nuovamente: “E adesso che l’ho ottenuta cosa voglio?”. Quando immaginiamo di aver realizzato uno ad uno tutti i progetti e ci chiediamo “e adesso?” ciò che rimane è il vero Ikigai. Spesso ci si rende conto che alla fine lo scopo è quello di vivere bene in relazione con gli altri e di acquisire una maggiore consapevolezza e contemplazione della vita stessa.
Questa profondità di visione ci aiuta ad affrontare meglio il nostro lavoro quotidiano e ad approcciarci in maniera più consapevole alla realizzazione dei nostri desideri in modo che continuino sempre a motivarci.
In caso contrario diventeremo un “morto che lavora” ovvero una persona che tira a campà, in attesa che tutto finisca.
Per approfondire tali aspetti ti consiglio la lettura del libro Dentista Zen che puoi trovare in questo sito.
Intanto in bocca al lupo ….
Tiziano Caprara
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